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Quattro cose da considerare prima di concentrarsi sulla progettazione di app mobili

Quattro cose da considerare prima di concentrarsi sulla progettazione di app mobili – La fase di progettazione della tua applicazione mobile è davvero importante. Viene prima della fase di sviluppo, in cui l’app inizia a esistere. Ma – se le tue idee sono valide e soprattutto chiare – nella tua testa dovrebbe già prendere forma ben prima. Proprio nella fase di progettazione, durante la quale vengono fatte alcune scelte che possono determinare il successo o l’insuccesso della tua applicazione.

Nell’articolo elenchiamo principalmente quattro elementi chiave da considerare prima di concentrarti sulla progettazione dell’app. Ciò che offri all’utente è veramente necessario? È meglio sviluppare un’app nativa o una ibrida? Qual è la linea temporale di realizzazione della tua app? Hai bisogno o meno di affidarti a uno sviluppatore di app professionista? Bene, oggi cercheremo di darti le risposte necessarie ad avere un po’ più chiaro il quadro della situazione.

Questa app è realmente necessaria?

La prima domanda da porsi in fase di progettazione, è se l’app sulla quale stai investendo tempo, fatica e denaro sia realmente utile e necessaria. Sembra banale, ma se non lo è, perché un utente dovrebbe scaricarla?

Bisogna fare caso a diversi fattori ed eseguire attente analisi. La prima cosa da fare per validare la tua idea di app è eseguire una ricerca di mercato, che assicuri l’esistenza di un pubblico idoneo a diventare il target di utente della tua app.

Tieni presente che gli smartphone sono diventati uno strumento di grande utilità – e utilizzo – proprio grazie alle app mobili, perché offrono all’utente molteplici benefici. Tra i tanti: la comunicazione istantanea tramite messaggistica, email o social network, la navigazione rapida sul web, giochi, intrattenimento, servizio GPS e altri ancora.

Le app sono diventate il perno dell’innovazione tecnologica da circa dieci anni ormai. Proprio a causa dell’allargamento dell’utilizzo degli smartphone, molte aziende stanno adottando sistemi per integrare le applicazioni mobili nel lavoro, in modo da aumentare e variare la propria presenza sul mercato.

Se vuoi che le persone scarichino la tua app, non proporre cose banali. Ormai abbiamo strumenti per capire e comprendere in anticipo cosa gli utenti cercano in rete, quali siano i flussi di ricerca e di cosa effettivamente abbiano bisogno. Non vale la pena fare tentativi per portare avanti un’idea buona, ma che già sai che potrebbe avere poco riscontro. L’unica cosa che conta è l’utente: avvicinati alle sue esigenze, progetta un’app utile e accattivante e vedrai che sarà più semplice avere successo. Ma che tipo di app devi progettare?

Meglio un’app nativa o un’app ibrida?

La domanda centrale da porsi è proprio sulla natura intrinseca dell’applicazione: app nativa o app ibrida, è questo il dilemma. Proveremo a darti una visione totale della situazione, così da poter decidere più agevolmente. La risposta a questa difficile domanda è legata ai seguenti fattori:

  • l’obiettivo con cui si vuole sviluppare l’app
  • le funzioni che vuoi siano incluse nella tua app
  • il budget che hai a disposizione per la creazione dell’app
  • la velocità con cui hai bisogno sia sviluppata l’app
  • ti sei affidato a uno sviluppatore interno o a un professionista esterno alla tua azienda

Prima ancora di addentrarci in questa giungla – che ti aiuteremo ad affrontare – ci sono però due domande da porci: cos’è un’app mobile nativa e cos’è un’app ibrida?

progettazione di app mobili

App Nativa

Un’app mobile nativa è un’applicazione software sviluppata per funzionare su uno specifico tipo di piattaforma o dispositivo. È stata creata proprio ed esclusivamente per girare su quel dispositivo: il suo sistema operativo – quindi – ha la capacità di utilizzare hardware e software di quella piattaforma.

Non ci sono dubbi: le applicazioni native permettono delle performance migliori e l’utilizzo di step tecnologici più moderni, sempre all’avanguardia – come ad esempio l’elaborazione di immagini, in contrasto con le app mobile cloud o le web app, realizzate per essere universali e adattabili ai più diversi sistemi.

Fondamentalmente ci sono due tipi di sistemi operativi per le app native: iOS di Apple e Android di Google. Sono sviluppate con un linguaggio di programmazione che è utilizzato soprattutto dal dispositivo mobile e dal suo sistema operativo.

Alcuni esempi sono Java – per Android – e Swift o Objective-C per app iOS. Le app native poi sono tendenzialmente veloci e con un alto grado di precisione. Inoltre, danno agli utenti la possibilità di avere accesso a tutti i controlli e ai layout dell’interfaccia utente (UI – ne parleremo dopo).

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Di contro, un’app progettata per iOS con linguaggio Swift non funzionerà su Android e viceversa. Questo vuol dire che è necessario progettare e sviluppare in modo specifico per ogni sistema operativo. Ciò richiede un budget più alto, maggiore impegno per il team di sviluppo e più tempo. Altrimenti dovrai scegliere se lanciare la tua app solo su uno tra Apple Store e Google Play.

I principali vantaggi di progettare e realizzare un’app nativa sono:

  • una gamma più ampia di funzionalità (sfruttano a pieno le potenzialità dello smartphone)
  • ha già integrata la funzionalità di recapitare notifiche push
  • permette prestazioni veloci e reattive da parte del software
  • offre un’interfaccia utente (UI) che si adatta meglio all’utilizzo del sistema operativo.

Viceversa, questi sono gli svantaggi di progettare un’app nativa:

  • richiede tante origini di codice, perché ogni dispositivo ha la sua specifica versione dell’app
  • richiede uno sforzo maggiore a livello economico: sono richiesti più sviluppatori per creare e gestire il codice di ogni piattaforma
  • richiede molto più tempo per la realizzazione differenziata per i diversi sistemi operativi e anche per ogni aggiornamento post pubblicazione delle funzionalità.

App Ibrida

Un’applicazione ibrida è un programma che combina gli elementi di app web e native. Qui l’applicazione è sviluppata utilizzando linguaggi di tecnologie web come HTML, CSS e JavaScript, tutti condensati in un’app nativa. In altre parole: un’app ibrida – e già lo dice il nome – funziona esattamente come una web app, ma è installata su un dispositivo mobile come un’app nativa.

Le app ibride – grazie all’aiuto di programmi come API – mantengono un totale accesso alle funzionalità degli smartphone. Non possono essere però utilizzate offline come le app native – che vengono scaricate. Un’app ibrida di solito mantiene funzioni simili a una web app, visto che è basata sul suo stesso sistema di progettazione e funzionamento. Le applicazioni web sono pensate per adattarsi a varie piattaforme e non sono installate direttamente sul dispositivo, ma accessibili tramite internet e utilizzando un browser.

Una curiosità: la maggior parte delle app presenti sul mercato possono essere classificate come app ibride. Vediamo ora i principali vantaggi e svantaggi di un’applicazione ibrida:

  • funziona su diversi sistemi operativi: gira su Android e iOS pur avendo un unico codice
  • sviluppo e manutenzione sono più veloci
  • il singolo linguaggio di programmazione necessario consente un importante taglio sui costi, oltre che sul tempo di sviluppo dell’applicazione.

Ecco invece gli svantaggi di un’app ibrida:

  • avendo un sistema simile a quello delle web app, le app ibride hanno bisogno di una connessione a internet sempre attiva per funzionare al 100%
  • si affida a plugin per accedere alle funzionalità integrate del dispositivo mobile
  • non offre una user experience del livello delle app native. Hanno un’interfaccia unica per iOS e Android e, se ci si concentra più su uno, l’altro sistema verrà penalizzato.

Non è una scelta semplice: molte aziende sono davvero combattute su quale tipo di app dovrebbe essere sviluppata tra nativa e ibrida. Si tratta di offrire l’esperienza migliore ai propri clienti e di capire quale applicazione è più adatta e utile a centrare al meglio gli obiettivi della propria attività. App native e app ibride hanno i propri vantaggi e svantaggi. Decidere per quale tipologia di app optare dipende in gran parte dalle necessità tue e della tua azienda.

Analizza bene ogni specifica richiesta, poi confrontati con il tuo team di sviluppo. È bene parlare con dei professionisti: solo così potrai dare forma alle tue idee nel modo più efficace e pertinente possibile.

Come sarà la linea temporale di realizzazione?

La linea temporale di realizzazione parte proprio dopo l’identificazione del target e la decisione tra app nativa o ibrida. La tua idea è messa a fuoco: ora devi trasformarla in qualcosa di pratico, un progetto definito, con una sua interfaccia grafica (UI), un costumer journey ideale dell’utente medio (UX) e poi le fasi di creazione del wireframe, del mockup, del prototipo e del prodotto di minimo valore (MVP).

I primi due termini da considerare sono proprio UI (User Interface) e UX (User Experience). Queste due componenti sono fondamentali perché vi consentono di traslare la vostra idea di app da un concetto astratto ad un progetto vero e proprio. La UI definisce come la tua app appare e interagisce con l’utente, mentre la UX mostra come la tua app viene percepita da chi la utilizza, mettendo in evidenza il tipo di esperienza che l’utente vive.

La UI – quindi – riguarda il design della tua applicazione. Non riguarda solo elementi estetici, come tema, font, schemi e pannelli di colore, ma – in un respiro più ampio – come tutti questi elementi grafici si fondono tra loro per aumentare il coinvolgimento dell’utente. La UI deve riflettere l’identità e il valore del tuo brand: metti grande attenzione nella scelta di ogni singolo elemento che la riguarda.

La UX corrisponde invece al modo in cui l’utente vive la sua esperienza all’interno della tua app. Proprio per questo, ha un’importanza enorme nella progettazione di un’app, anche più elevata rispetto alla UI. L’esperienza dell’utente include ogni aspetto dell’interazione degli utenti stessi con l’applicazione: sarà efficiente solo se è in grado di conquistare la fiducia del target di utilizzatori a cui ti rivolgi. Se le UI e UX sono ben progettate, gli utenti vivranno un’esperienza utente di prim’ordine in termini di navigazione e look and feel.

progettazione ux e ui di app mobili

I wireframe sono il passo successivo. Un wireframe è uno schizzo bidimensionale che serve come guida visiva per illustrare come funzionerà l’applicazione. Un wireframe non tiene in considerazione il design completo dell’app, ma solo le schermate chiave e gli elementi dell’interfaccia. In questo modo, tu e il team di sviluppo potete usare un wireframe per concordare e chiarire la direzione e la portata dell’intero progetto.

Un wireframe non è un progetto grafico ad alta fedeltà e non contiene quindi elementi di design dettagliati come loghi, specifiche dei caratteri e immagini reali. Si tratta, piuttosto, di qualcosa di simile a un piano architettonico o a un diagramma schematico.

In poche parole, visualizzando un wireframe, chiunque deve essere in grado di riconoscere le diverse caratteristiche che saranno integrate nell’app, unitamente allo spazio che è stato assegnato a queste caratteristiche.

Dalla struttura alla grafica: dai wireframe si passa ai mockup. I mockup mettono insieme la struttura e la logica di un wireframe con la grafica ad alta fedeltà e gli elementi della UI, senza includere però le transizioni e le funzioni utilizzabili che puoi vedere in un prototipo e nel prodotto finale. Quindi, i mockup costituiscono uno stadio intermedio nel design del progetto, offrendo molti più dettagli visivi di un wireframe, ma senza la piena funzionalità di un prototipo.

Infine, avrai davanti a te un MVP, un prodotto di valore minimo: una effettiva versione basic della tua app, che segue la fase di prototipazione. Si tratta di una prima versione dell’app già adatta al rilascio per i clienti. L’MVP è costruito con un set di caratteristiche che consentono al prodotto di essere funzionale e distribuito in produzione al fine di accelerare il time to market. Fa parte del processo di progettazione e implementazione del prodotto, che può richiedere una strategia a lungo termine, ma stabilirà una buona base per lo sviluppo futuro.

L’MVP offre la possibilità di testare il prodotto oltre la propria ristretta cerchia di riferimento per il test, rivolgendosi ad un gruppo più ampio e – quindi – più rappresentativo del mercato e del pubblico. In tal modo sarà possibile ricevere una quantità maggiore di feedback che consentiranno di comprendere se l’app è perfettamente funzionale o se ci sono inefficienze o implementazioni da apportare.

Puoi realizzarla da solo o hai bisogno di uno sviluppatore professionista?

Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgerti a uno sviluppatore di app o, ancora meglio, ad un azienda che sviluppa app. Affidarsi a dei professionisti del settore è d’obbligo, soprattutto se si vuole raggiungere un risultato buono e soddisfacente. Quello che puoi fare da solo – e anche grazie alle informazioni precedente – è seguire passo passo il lavoro e stabilire una tabella di marcia che descriva i momenti chiave e i passaggi più importanti della realizzazione della tua app.

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